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giovedì 22 ottobre 2009

L'abolizione dell'Irap è un passo in avanti verso la rivoluzione fiscale

Apprendo con sollievo che il governo Berlusconi finalmente abolirà l'IRAP, ovvero l'Imposta Rapina sulle attività produttive. Altro che sollievo, direi enorme felicità. Sarà difficile per me presentare in maniera oggettiva una imposta vergognosa con la quale lo Stato ha rubato milioni di euro alle imprese, ai collaboratori di tali imprese e ai professionisti. L'Irap è una imposta che viene pagata dalle imprese anche quando hanno il bilancio in perdita se i costi degli interessi passivi e degli stipendi dei collaboratori superano le perdite! E' una imposta che distrugge le imprese che sono in crisi e che assumono: perché l'Irap cresce al crescere del numero delle persone assunte da parte di una impresa! L'Irap è una imposta che protegge le imprese che licenziano! Più lavoratori vengono licenziati meno Irap sarà pagata dall'impresa! E' una imposta che colpisce l'imprenditore a prescindere dalla capacità o meno di generare utile! Come si fa a concepire una imposta che grava sulle imprese che sono in perdita? Come si fa a concepire una imposta che in tempi di crisi raddoppia le perdite di una impresa? Come si fa a concepire una imposta che colpisce le imprese che assumono di più? L'Irap è una imposta contro le imprese, contro i lavoratori, contro i professionisti, contro il profitto, contro l'economia. E' una imposta ideologica, lontana dalla realtà del paese, concepita con odio e disprezzo per il mondo del lavoro. Ci vuole una cattiveria davvero profonda solo per pensare una imposta del genere, ci vuole un odio maligno davvero unico per avere il coraggio di incassare i soldi che derivano da questa imposta, una imposta mafiosa e criminale. Lo Stato per anni è stato criminale, con delinquenza ed arroganza ha preteso i pagamenti di questo vergognoso tributo. In tempi di crisi non c'è soluzione più lungimirante di fare il funerale di questa Imposta Rapina. In tempi di crisi non c'è soluzione più geniale di abbattere le tasse e di abbattere la presenza dello Stato nell'economia. Al diavolo dunque l'Irap, che Dio ti maledica. Abbattere l'Irap deve aprire la strada a fare la grande rivoluzione fiscale, deve aprire la strada a distruggere lo Stato criminale che tassa e spende e spende e tassa. Ora bisogna affamare la bestia, dopo l'Ici e l'Irap ora bisogna abbattere un nuovo nemico che si chiama Irpef. Se e solo se Silvio Berlusconi ridurrà l'Irpef al 33% avrà davvero dimostrato di essere un mito. Avremo la fortuna di vedere in questi quattro anni se dimostrerà di essere un mito o l'ennesimo inganno. Di sicuro, oggi, Silvio Berlusconi ha fatto un grande passo verso la prima strada, quella della grandezza.

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